Il giornalista tv: «Una giornata di fede in un paese piccolo ma dal cuore grande»
Fede e spiritualità, convivialità e amicizia: questi gli ingredienti del pellegrinaggio organizzato per la Madonna del Rosario dall’associazione Onlus Olimpiadi del Cuore di Paolo Brosio con l’aiuto dell’associazione AmatAfrica e di tanti volontari, insieme a Mario Badiali, animatore musicale del gruppo di preghiera «I figli di Maria, i figli della Gospa».
6 chilometri di percorso, con partenza dal santuario della Madonna del Sasso di Rimagna e arrivo alla chiesa di San Michele e San Lorenzo di Monchio.
Davanti a tutti sempre lui, Paolo Brosio, giornalista, scrittore e conduttore televisivo che ha trovato nella fede la sua ragione di vita e che, smartphone alla mano, ha documentato minuto per minuto la due giorni di preghiera iniziata venerdì sera, al santuario, con la Veglia, il Santo Rosario e la Santa Messa con un momento di adorazione eucaristica.
Ieri il pellegrinaggio vero e proprio, con in processione da Rimagna alla chiesa di Monchio il «quadro miracoloso» benedetto dal parroco di Monchio, don Portais Dusabe.
Risvegliare la fede degli abitanti della montagna, valorizzando al contempo un bellissimo santuario e raccogliendo fondi per alcuni progetti benefici, tra cui i progetti dell’associazione Olimpiadi del Cuore e dell’associazione AmatAfrica e per la ristrutturazione del tetto del santuario di Rimagna: queste le finalità dell’iniziativa, che si è conclusa alla Sala Don Bosco del capoluogo con un pranzo a base di specialità locali e toscane offerte da alcuni benefattori che hanno sposato la causa di Brosio.
«Sono felice di essere qui oggi, ho conosciuto un paese piccolo, ma col cuore grande»: con queste parole, al termine della Messa, il giornalista ha iniziato un discorso accorato e coinvolgente per auspicare che «questa giornata non rimanga solo una meteora nella notte di San Lorenzo, ma che la nostra preghiera lasci una scia luminosa che riporti la fede in questi luoghi e in tutto il mondo».
«Il mio grazie – ha aggiunto Brosio – va in primis al Vescovo di Parma, monsignor Enrico Solmi, che con la sua autorizzazione ha fatto fiorire una bellissima giornata di preghiera, ma anche a tutti i benefattori che ci hanno aiutato: la chef Angela Bonomarchi di Montignoso di Massa Carrara, Roberta e Beppe Becucci dell’Hotel Bellavista Impruneta di Firenze, il presidente dell’aeroporto di Parma, Guido Dalla Rosa Prati, Alessandra Dodi del salumificio Aurora di Sala Baganza, Alessandra e Guido Guidi di Guido Guidi Ricevimenti di Firenze, Martina Piccini delle Aziende Agricole Senesi, le rezdore locali, che ci hanno preparato delle ottime torte, il sindaco di Monchio, Claudio Moretti e Pierino di Rimagna».
«Un momento come questo rappresenta una delle cose più importanti per noi – ha sottolineato il primo cittadino monchiese – ovvero non perdere mai il collegamento con il mondo, in una comunità che rischia di chiudersi in se stessa. Per questo ringrazio Brosio e Mario Badiali».
Anche il presidente dei Parchi del Ducato, Agostino Maggiali, ha salutato con piacere una giornata di preghiera e devozione che ha saputo valorizzare anche il nostro territorio e le sue tradizioni storico-culturali».
In chiusura don Protais ha consegnato a Brosio e Badiali un omaggio da parte dell’intera comunità, invitando tutti a tornare a pregare in chiesa e auspicando che «questa giornata sia un seme destinato a crescere e a diventare un grande albero».
Fonte: Gazzetta di Parma 8/10/2017